Uno dei primi a fissare i confini della Maremma è Dante Alighieri, che nella Divina Commedia la usa per descrivere un bosco intricato e tenebroso.
Oggi come cuore del territorio maremmano si può, in sintesi, indicare la provincia di Grosseto, cioè la zona meridionale della Toscana, nonché la meno popolosa e più selvaggia.
Origine del nome
Il nome Maremma deriva, per alcuni, dal latino maritima, Maritima Regio era il nome che i Romani usavano per descrivere il territorio della costa toscana. Per altri, il nome Maremma deriva dallo spagnolo marisma, che significa palude vicino al mare.
In ogni caso, oltre a Dante, anche Manzoni usa la parola Maremma per indicare qualcosa di intricato, che va a rilento.
Storia della Maremma
La Maremma è abitata fin dalla preistoria, ma è di sensibile importanza il periodo etrusco, con gli importanti centri abitati di Populonia, Vetulonia, Roselle, Saturnia, Pitigliano, Sovana, Talamone, Orbetello e Caletra (oggi Marsiliana).
Da Marsiliana e Magliano in Toscana si ha un importante contributo per la comprensione dell’alfabeto etrusco, in quanto sono state trovate una tavoletta in avorio ed un disco di piombo, incisi con decine di parole, oggi custoditi al museo MAAM di Grosseto.
Successivamente inizia la conquista romana della Maremma, e gli Etruschi vengono emarginati, anche se la loro cultura sopravvive ed arricchisce quella romana. I Romani costruiscono strade e porti, latifondi con ville per la produzione di vino e olio, ma la Maremma perde di importanza rispetto al periodo etrusco, diventando una zona di passaggio per raggiungere la Gallia da Roma.
Medioevo e dominio senese
Nel Medioevo il territorio viene organizzato intorno alle sedi vescovili di Sovana, Roselle e Grosseto. Il territorio è in mano alla potente famiglia longobarda degli Aldobrandeschi, anch’essa citata da Dante e indicata come “superba” nella Divina Commedia.
Compare ufficialmente la malaria e la pastorizia diviene centrale nell’economia agricola. Numerose rocche e castelli vengono costruiti. La Maremma diventa poi Senese, ma i Senesi ne limitano lo sviluppo concentrandosi solo sulla pastorizia, sottovalutando la ricchezza marittima, metallifera e la fertilità delle piane alluvionali per la coltivazione di cereali.
Dal dominio spagnolo ai Lorena
Nel 1557 Siena perde i territori e la parte costiera della Maremma viene dominata dagli Spagnoli, mentre l’interno passa alla famiglia Medici di Firenze. Nel 1814 tutto il territorio entra a far parte del Granducato di Toscana, passato dai Medici ai Lorena.
La malaria continua a colpire, ma Pietro Leopoldo di Lorena avvia le prime bonifiche. In Maremma era impossibile vivere durante i mesi caldi. Pietro Leopoldo avvia un’impresa epica colonizzando la Maremma, paragonata alla conquista del Far West.
Leopoldo II di Lorena, suo nipote, continua l’opera elaborando un piano di ampio respiro, frazionando i latifondi a favore dei piccoli imprenditori agricoli, costruendo acquedotti, sistemi fognari, scuole, tribunali, riducendo le tasse e concedendo la libertà di stampa (già nel 1864). Le imponenti mura medicee di Grosseto vengono convertite in eleganti giardini e la Maremma inizia a cambiare volto.
Dal Regno d'Italia a oggi
Con l’Unità d’Italia viene realizzata la ferrovia tirrenica, i ponti sostituiscono le barche per attraversare i fiumi, nascono svariati consorzi di bonifica, vengono piantate pinete sulle fasce costiere, e con la riforma agraria vengono distribuite altre terre ai contadini, edificati borghi rurali, chiese e scuole.
La malaria è finalmente sconfitta nel 1954 e con l’invenzione del tempo libero si apre un’epoca nuova: non sono più i braccianti a raggiungere la Maremma stagionalmente, ma i turisti.
La Maremma, reclamizzata negli anni Sessanta del Novecento, parla di mare, sapori e finalmente della bontà dell’aria. Superati i tormenti di secoli, la Maremma mostra oggi il suo fascino, un ambiente incontaminato unico al mondo.
Località della costa della Maremma
Le maggiori località della costa della Maremma sono: